Nuove prospettive nel trattamento della fase avanzata
- In Italia sono oltre 49.000 le diagnosi per anno di tumore del colon-retto (27.000 negli uomini e 22.000 nelle donne).
- Le morti per anno osservate intorno a 20.000 di cui il 54% negli uomini.
- La sopravvivenza a 5 anni è pari al 66% per il colon e al 62% per il retto, omogenea tra uomini e donne. Le Regioni meridionali presentano una minore sopravvivenza di circa il 5-8% rispetto al Centro-Nord.
- I principali fattori di rischio sono rappresentati dal consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso e ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcol.
- Fattori protettivi sono rappresentati dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio e dalla somministrazione di antinfiammatori non steroidei (aspirina) per lungo tempo. Ulteriori condizioni di rischio sono costituite dalla malattia di Crohn e dalla rettocolite ulcerosa. Alci casi sono riconducibili a patologie ereditarie (2-55) la poliposi adenomatosa familiare (FAP) e la sindrome di Lynch. %) riconducibili a mutazioni genetiche.
- Molti pazienti dopo intervento chirurgico radicale o in alcuni casi alla diagnosi (malattia sincrona) sviluppano metastasi e devono ricevere chemioterapia associata o meno a chirurgia delle metastasi.
- Il trattamento con FOLFOXIRI più bevacizumab ha ottenuto buoni risultati in prima linea nel tumore colorettale metastatico non resecabile e recentemente ha dimostrato ottimi risultati anche dopo la progressione della malattia in seconda linea rispetto alle sequenze con due farmaci (FOLFOX/FOLFIRI). Si tratta del primo studio che suggerire che la reintroduzione di FOLFOXIRI dopo la progressione della malattia può avere ottimi risultati.
- La sopravvivenza complessiva (overall survival, OS) mediana era maggiore nel gruppo FOLFOXIRI rispetto alla doppietta:27,4 vs 22,5 mesi; Durante il trattamento di prima linea la PFS mediana era maggiore nel gruppo sperimentale:12,0 rispetto a 9,8 mesi nei controlli.